Blanche Monnier (Poitiers, 1º marzo 1849 – Blois, 13 ottobre 1913) è stata una donna segregata in casa per 25 anni conosciuta come la Séquestrée de Poitiers (la Sequestrata di Poitiers) perché era troppo bella.
Nel 1877 Blanche che aveva 24 anni si innamorò di un ricco avvocato parigino protestante e repubblicano che aveva trent’anni in più di lei, i due contraccambiavano i propri sentimenti ma la famiglia osteggiò sempre di più il loro rapporto.
Nel 1882 morì il padre Charles-Emile (n. a Amiens nel 1820) che era stato professore di lettere all’Università di Poitiers, quindi rimase con la madre Louise-Léonide Demarconnay (n. a Poitiers nel 1825), mentre il fratello Marcel (n. nel 1848), era sposato e nel 1877 aveva anche ricoperto la carica di sottoprefetto di Puget-Théniers.
Il 22 maggio 1901 arrivò una lettera anonima al Procuratore generale della città:
«[…] Signor Procuratore generale, ho l’onore di informarvi di un evento eccezionalmente grave. Parlo di una vecchia ragazza che è bloccata nella casa di Madame Monnier, in mezzo alla fame, e che vive in un letto sporco dagli ultimi venticinque anni – in una parola, nella propria sporcizia. […]»
Il giorno successivo arrivarono i poliziotti e ritrovarono Blanche in stato di inedia ed estrema sporcizia che pesava meno di 30 chili nell’appartamento di 21, rue de la Visitation (oggi rue Arthur Ranc), la situazione di Blanche venne descritta in questo modo dopo quasi un quarto di secolo chiusa nella stessa stanza:
«Abbiamo immediatamente dato l’ordine di aprire la finestra dell’edificio. Questo fu fatto con grande difficoltà, perché dalle vecchie tende scure cadeva moltissima polvere. Per aprire le persiane, era necessario rimuoverle dalle cerniere a destra. Appena la luce entrò nella stanza, abbiamo notato, dietro, sdraiato su un letto, la testa e il corpo coperti da una coperta repulsivamente sporca, una donna identificata come Mademoiselle Blanche Monnier. La donna sfortunata si trovava completamente nuda su un materasso di paglia marcio. Tutto intorno a lei si formava una sorta di crosta fatta da escrementi, frammenti di carne, verdure, pesce e pane marcio. Abbiamo anche visto le conchiglie di ostriche e gli insetti che correvano nel letto di Mademoiselle Monnier. L’aria era così irrespirabile, l’odore dato dalla stanza era così forte, che era impossibile continuare con la nostra indagine.»
La Corte d’appello di Poitiers il 20 novembre 1901 condannò il fratello Marcel a 15 mesi di carcere. La madre dopo essere stata arrestata venne liberata a causa di problemi al cuore, morì due settimane dopo la sua liberazione l’8 giugno 1901.
Blanche il 1º giugno 1901 arrivò all’Hôtel-Dieu di Parigi e morì dodici anni dopo a 64 anni d’età all’Ospedale psichiatrico di Blois: le turbe psichiche conseguenti alla propria reclusione in condizioni disumane erano estremamente gravi; anche durante il ricovero in manicomio non riacquistò le sue facoltà mentali.
Nel 1941 durante il periodo della Francia di Vichy venne emanata la “Legge sull’omissione di soccorso alle persone in difficoltà” che fu ispirata dal caso di Blanche Monnier.
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